“Serve chiarezza sui prezzi delle uve che rischiano di non coprire i costi di produzione e occorre nel contempo lavorare in sinergia con le amministrazioni locali per promuovere le eccellenze del territorio”.
Così si è espresso ieri Davide Calvi, presidente di Cia Pavia e del Consorzio Club del Buttafuoco storico, nonché viticoltore pavese, in occasione dell’avvio ufficiale della vendemmia 2021.
Lo ha fatto a margine di una conferenza stampa tenutasi presso la sede del Club del Buttafuoco Storico, alla presenza anche del sottosegretario all’agricoltura Gian Marco Centinaio, e dell’assessore all’agricoltura di Regione Lombardia Fabio Rolfi.
“La bottiglia deve essere venduta a un prezzo dignitoso”, ha sottolineato Calvi. “Senza margini di guadagno non ci possono essere promozione e investimenti. Per questo condividiamo la proposta dell’assessore Rolfi di istituire un osservatorio dei prezzi delle uve per mettere in chiaro il costo di produzione e il prezzo che deve essere pagato”.
Nel contempo Il presidente di Cia Pavia ha condiviso l’esigenza di una maggiore sburocratizzazione manifestata dalle aziende agricole, che spesso hanno difficoltà ad accedere a bandi di finanziamento complessi, ribadendo la disponibilità dei Caa Cia a sostenere e ad alleggerire l’attività delle aziende associate.
Infine Calvi è tornato a esprimere preoccupazione per la situazione di crisi della Cantina sociale di Canneto Pavese che rischia di mettere in difficoltà diversi agricoltori del territorio anche per i crediti che vantano nei confronti della stessa.
Già tempo fa Cia aveva evidenziato la necessità di tutelare i soci della cantina (perlopiù aziende di medie e piccole dimensioni) per evitare abbandoni e dare una garanzia di reddito.
Il rischio attuale è invece che per le responsabilità di pochi a farne le spese maggiori siano i produttori dell’Oltrepò che, dopo generazioni di sacrifici, e un percorso di rinnovamento teso a produrre vino di qualità si vedano compromesso il loro futuro e quello del territorio.
Per il resto la vendemmia di quest’anno si preannuncia di grande qualità pur con un calo di produzione dovuto al troppo asciutto che si attesta attorno al 10-20%. In alcune parti del territorio invece i cali potrebbero essere determinati dal maltempo e dalle grandinate abbattutesi nelle scorse settimane.
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