Scoperta in Giordania da ricercatori danesi e britannici, la più antica testimonianza della sua produzione
I resti carbonizzati di una focaccia cotta in un forno più di 14.000 anni fa e 4.000 mila prima dell’avvento dell’agricoltura, potrebbero dirci che fu la produzione di pane con cereali selvatici e il valore da subito riconosciuto a questo alimento, ad incoraggiare in cacciatori e raccoglitori, la coltivazione dei cereali, contribuendo così alla rivoluzione agricola nel periodo neolitico. A dirlo è oggi un gruppo di ricercatori di tre università (Copenaghen, University College London (Ucl) e Cambridge) a lavoro in un’area di scavi archeologici nel deserto nero in Giordania.
Come racconta greenreport .it, il cibo carbonizzato è stato analizzato dai ricercatori su un sito di cacciatori-raccoglitori natufiani che 14.400 anni fa vivevano a Shubayqa 1, in Giordania nord-orientale. Scoperta negli anni ’90 e inizialmente scavata, per breve tempo, dall’archeologa britannica Alison Betts, l’area è composta da due edifici ben conservati, ciascuno contenente un camino in pietra di una grande struttura circolare. Tra il 2012 e il 2015, gli archeologi dell’università di Copenaghen hanno condotto quattro stagioni di scavo a Shubayqa 1 e hanno identificato resti di cibo carbonizzato insieme a pietre scheggiate, strumenti di pietra per macinare, ossa di animali e resti di piante.
Lo studio Archaeobotanical evidence reveals the origins of bread 14,400 years ago in northeastern Jordan, appena pubblicato dai ricercatori danesi e britannici su Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), illustra quella che è la più antica testimonianza diretta del pane trovato fino ad oggi, precedente l’avvento dell’agricoltura di almeno 4.000 anni.
Nonostante la sua importanza nella cucina moderna, le origini del pane sono state finora ampiamente sconosciute. In passato si pensava che le persone dell’età della pietra (neolitico) potessero essere state le prime a fare il pane circa 9,000 anni fa dal sito di Çatalhöyük in Turchia. “I risultati dello studio pubblicato su Pnas – spiegano all’Ucl- forniscono le prime prove empiriche per la produzione di pane”.
“Il pane -racconta Dorian Fuller, dell’Institute of Archaeology dell’Ucl- richiede una lavorazione intensa che comprende la decorticazione, la macinazione dei cereali, l’impastatura e la cottura. Il fatto che sia stato prodotto prima dei metodi di coltivazione suggerisce che era considerato speciale e il desiderio di produrre più di questo cibo speciale, abbia probabilmente contribuito alla decisione di iniziare a coltivare cereali”.
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