Agricoltore di Settimo Milanese con azienda agricola dedita all’allevamento di vacche frisone e alla produzione e vendita diretta di latte crudo, yogurt e formaggi, Paolo Maccazzola è stato eletto questa mattina presidente regionale di Cia – Agricoltori Italiani Lombardia.
Giunge alla presidenza regionale dopo aver ricoperto per un mandato lo stesso ruolo per Cia provincia Centro Lombardia. Sarà affiancato da Lorena Miele, che mantiene il ruolo di vicepresidente e da Paola Santeramo, confermata direttore regionale.
“Dopo due anni di pandemia, che hanno cambiato le nostre vite e minato molte delle nostre certezze, ci troviamo di fronte ad un altro evento di portata globale, la guerra in Ucraina, che sta prospettando nuovi ulteriori cambiamenti”, ha esordito il nuovo presidente nella sua relazione.
“Lo spettro di una guerra nel cuore dell’Europa preannuncia una nuova emergenza che saremo chiamati a fronteggiare, sperando di non affrontarla con le armi ma di risolverla attraverso la diplomazia e il dialogo.
In questi giorni abbiamo visto come i mercati, soprattutto quelli agroalimentari ed energetici, siano entrati in sofferenza a causa di questo evento, con l’aggravarsi degli aspetti inflattivi che potrebbero minare dalla base la ripresa che avevamo visto a partire dagli ultimi mesi del 2021.
Due anni esatti fa, era il marzo 2020, il Covid-19 arrivava in Europa imponendoci un nuovo modo di vivere, o forse sarebbe meglio dire sopravvivere.
Noi agricoltori abbiamo vissuto quel periodo con ancora più paura, perché per noi è stato fondamentale non fermare le nostre attività agricole e i nostri allevamenti per fronteggiare una situazione sociale e alimentare drammatica. Anzi, siamo stati caricati di una responsabilità maggiore, quella di continuare a produrre cibo buono e sano per i cittadini che, di fatto, sono rimasti lontano dalle proprie attività e dal proprio lavoro”, ha sottolineato il neopresidente.
“Con la nostra attività abbiamo sostenuto la società per il bisogno primario di ognuno di noi: il cibo.
Abbiamo inoltre contribuito a proteggere e migliorare l’ambiente e la natura.
Siamo anche riusciti a far capire l’importanza di un settore primario, vivo e vitale, forte e tenace come quello della nostra amata Lombardia.
Ci sono però anche settori agricoli, soprattutto nella nostra Regione, che hanno vissuto periodi bui a seguito di questi eventi”, ha precisato Maccazzola, “ovvero tutto il mondo legato alle attività agrituristiche, alle fattorie didattiche e in particolar modo al florovivaismo, a cui va posta maggiore attenzione proprio perché forse non si è ancora vissuta una vera ripresa.
L’agricoltura lombarda avrà nell’immediato futuro tante sfide di carattere globale da affrontare, la guerra Ucraina in primis, ma anche e soprattutto la sfida della sostenibilità economica di alcune filiere, oltre alla nuova visione della Politica Agricola Comunitaria.
La PAC, che ormai abbiamo già capito essere orientata ad un nuovo modello di sviluppo legato al green e orientato alla sostenibilità ambientale di tutte le filiere agricole.
La Commissione Europea si è posta ambiziosi obiettivi in termini di sostenibilità ambientale, ad esempio con le strategie del Farm to Fork e con l’approvazione del Fit for 55. Iniziative che vedranno nell’agricoltura il fulcro fondamentale di questo cambiamento”, ha proseguito il neo presidente.
“Il nostro comparto sarà perciò chiamato al raggiungimento di obiettivi ambiziosi: ridurre entro il 2030 del 51% le emissioni di gas ad effetto serra, l’aumento del 45% dell’efficienza energetica e l’aumento delle fonti rinnovabili al 45%.
Sarà quindi più che mai necessaria una nuova visione di incentivi all’investimento nelle energie green e rinnovabili, in Lombardia possiamo investire nella copertura fotovoltaica di tutti gli edifici rurali prima di passare a parlare dell’agri-solare, che con le tecnologie attuali non sembra essere un investimento remunerativo e sostenibile ambientalmente. Nuovi incentivi saranno da ricercare nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che ad oggi sembra però ancora troppo lontano e non declinato in modo convincente verso i territori e l’imprenditoria agricola.
I costi dell’energia in questi ultimi mesi, e specialmente in questi ultimi giorni a seguito degli eventi bellici, stanno aumentando di continuo”, ha sottolineato Maccazzola. “Elettricità, gas e gasolio rischiano di essere le voci che daranno il colpo di grazia alle filiere agricole e agroindustriali.
Non è più possibile pensare che le aziende vengano abbandonate nel mercato libero, ma si dovrà pensare a delle tasse che ridistribuiscano gli utili delle multinazionali dell’energia.
Modernizzazione dell’agricoltura non sarà più uno slogan, dovrà essere per noi della Cia Lombardia un obbiettivo concreto con la quale dovremo misurarci. Per farlo dovremo riuscire a saper cogliere tutte le sfide della PAC e degli ecosistemi, affinché si riesca a ridare e garantire all’impresa agricola un valore accettabile di aiuto.
La ricerca universitaria è e dovrà essere la nostra guida e lo strumento per raggiungere questo obbiettivo ambizioso, stimolando la ricerca a 360 gradi sul fronte varietale con forte impulso alle strategie di editing genetico per migliorare l’impatto ambientale delle culture della nostra regione e per raggiungere gli obbiettivi relativi alla diminuzione dell’utilizzo della chimica. Tutto questo garantendo però reddito all’imprenditore
La valorizzazione dei prodotti delle filiere e il legame con il territorio di origine deve e dovrà essere un modello di sviluppo per creare e lasciare ai produttori agricoli il valore aggiunto dei prodotti”, ha rimarcato il neo presidente Cia Lombardia.
“Le dinamiche di mercato sono ormai cambiate, lo dimostrano i grandi gruppi del e-commerce che stanno puntando anche sul prodotto agroalimentare, è necessario perciò sviluppare nuove collaborazioni per trovare canali di vendita alternativi creando nuove opportunità per le nostre aziende socie.
Formazione per i professionisti utilizzando con più convinzione ed in modo più diffuso l’ente di formazione Agricoltura è Vita Lombardia per permettere a tutti nostri soci di essere aggiornati sulle novità del settore, siano esse tecnologiche o metodologiche.
Attenzione va poi posta verso lo sviluppo dell’area giovanile di AGIA come palestra per i nuovi imprenditori dovrà essere un obbiettivo per far crescere anche il quadro dirigente della nostra organizzazione confederale. I giovani come volano per una nuova progettualità che abbia come obbiettivo la crescita personale ed imprenditoriale di tutto il settore, con un’attenzione particolare verso la formazione e lo sviluppo di competenze economiche, fiscali e di bilancio, che sono troppo spesso tralasciate o marginali nelle università dedicate al mondo agricolo.
“Donne in campo” è un importante esempio di associazionismo, ben strutturata e ricca di progettualità, una realtà attraverso la quale è necessario creare nuove sinergie per promuovere inclusione delle donne nella realtà imprenditoriale lombarda. Da sempre attente alle tematiche della sostenibilità ambientale, le donne in Lombardia sono già pronte al cambiamento dettato dalla nuova PAC e possono essere fonte di ispirazione e di progetti da coltivare per la svolta verde che la società civile ci chiede a gran voce.
Altrettanto importante”, ha concluso Maccazzola “è l’associazionismo dalle ANP, che sono il tramite per proporre nuove politiche di welfare soprattutto nel campo rurale: presto ci dovremo misurare con pensioni agricole troppo basse e penalizzanti e dalle esperienze dei pensionati di oggi dobbiamo creare le basi per il futuro delle prossime generazioni di pensionati agricoli”.
Hanno partecipato, fra gli altri, all’assemblea: Angelo Frascarelli – Presidente Ismea – Istituto di servizi per il mercato agricolo e alimentare; Paolo De Castro – Europarlamentare per il Partito Democratico, membro della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale; Tiziana Beghin – Europarlamentare per il Movimento 5 Stelle; Ruggero Armando Invernizzi – Presidente di VIII Commissione Agricoltura, Montagna Foreste e Parchi; Fabio Rolfi – Assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi Regione Lombardia, Simona Malpezzi – Senatrice della Repubblica, Capogruppo in Senato del Partito Democratico, membro della 13ª Commissione permanente (Territorio, ambiente, beni ambientali).
Lascia un commento