Un piano urgente per evitare il collasso del settore agricolo strozzato dai rincari energetici e dai costi folli delle materie prime, che sia reso strutturale nella manovra del 2023. La nomina di un commissario straordinario a palazzo Chigi per la fauna selvatica e il contrasto all’emergenza manodopera, oltre all’adeguamento delle pensioni minime agricole per sostenere le fasce deboli.
Queste le priorità della piattaforma programmatica consegnata dal presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, al presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel primo incontro ufficiale con le organizzazioni agricole. “Bene il Decreto aiuti quater ma servono interventi organici: oggi è la prima giornata dell’annata agraria e siamo già in ritardo -dichiara Fini-. In ambito Ue bisogna togliere il limite di autoconsumo dal fotovoltaico e proteggere le indicazioni geografiche (DOP-IGP) dalla contraffazione nelle vendite on line per valorizzare al meglio le eccellenze del Made in Italy. Senza dimenticare un intervento deciso che eviti la deriva del cibo sintetico e contrasti il Nutriscore”.
Per Cia è, dunque, necessario rispondere con urgenza agli effetti disastrosi della crisi energetica. In primis, con l’innalzamento del credito d’imposta dal 20 al 30% della spesa sostenuta per l’acquisto del gasolio agricolo. Cia reputa anche sostanziale l’innalzamento dal 30 al 40% del credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica alle aziende agricole, come previsto per le energivore. Rispetto a entrambe le misure, Cia ritiene indispensabile che diventino strutturali nella prossima manovra di bilancio. Si dovranno, inoltre, prevedere in manovra nuovi incentivi fiscali per sostenere l’acquisto dei fattori di produzione agricola (fertilizzanti, fitosanitari, mangimistica e sementi), che hanno raggiunto costi insostenibili.
In merito all’emergenza fauna selvatica, Cia chiede la nomina di un commissario straordinario con pieni poteri presso la presidenza del Consiglio e il coordinamento di una cabina di regia con le Regioni per riformare la legge 157/1992. Sarà essenziale rendere chiari gli obiettivi di depopolamento degli ungulati e superare il regime de minimis per gli indennizzi alle aziende colpite dai danni.
Sul tema manodopera, per Cia è necessario mettere in campo politiche per una maggiore flessibilità del lavoro stagionale e introdurre un sistema di decontribuzione per i datori che assumono a tempo determinato. Bisogna, inoltre, aumentare le pensioni al minimo, che riguardano una platea di oltre 1,7 milioni di anziani, di cui un terzo sono ex agricoltori. Dalle 400 euro attuali -di media- si dovrebbe arrivare a 780 euro mensili, per adeguarsi a tutti i parametri previsti dalle norme nazionali ed europee sui livelli di povertà.
Cia chiede, infine, al Governo un maggiore protagonismo sui dossier strategici Ue e monitorare con attenzione la minaccia di riduzione dell’uso degli agrofarmaci chimici. Riguardo al PNRR sui Parchi Agrisolari, occorre consentire il riconoscimento di aiuti anche alle imprese agricole che realizzino impianti fotovoltaici di potenza superiore all’autoconsumo. Senza questo intervento la misura rischia di avere un effetto limitato e di non produrre i risultati attesi, con gravi ripercussioni per il settore agricolo e per il processo di transizione ecologica.
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