L’inatteso ritorno a trent’anni su un luogo originario nella vita, rivelato una prima volta d’inverno, lungo rive d’edera e pervinca, dalla voce pausata del nonno. Le scoperte solitarie del bambino e gli agresti, sfrenati soggiorni del ragazzo, di fronte al continuum di vita e di morte che sempre ci porge la natura. L’andirivieni in bicicletta fra Milano e il Bosco di Riazzolo, quasi alle soglie della valle del Ticino. La prima formazione alla Capanna, le scelte e gli urti della vita, fino all’avvio della Cascina Forestina.
Questo è “Anche l’usignolo – Vita di città, di bosco e di campagna” l’ultimo libro di Niccolò Reverdini, Presidente di Cia-Turismo Verde Lombardia e titolare di Cascina La Forestina, edito da Mondadori.
Un saggio narrativo en plein air, che descrive dal vivo i metodi dell’agricoltura biologica e il recupero di un bosco millenario, inserendoli nelle politiche dell’Unione Europea, volte a promuovere la biodiversità e la tutela dell’ambiente.
“Il libro è diviso in sei parti”, spiega l’autore. “La prima racconta le esperienze vissute da bambino e da ragazzo che mi avevano legato a questi luoghi. Finita la scuola venivo spesso da Milano al bosco di Riazzolo ospite di un’anziana signora che viveva isolata alla Cascina Capanna e trascorrevo bellissime giornate ed estati.
Il rapporto con questo luogo è stato dunque forte e si è consolidato dopo molti anni, a partire dal 1996, quando mia mamma ha ricevuto in eredità dal nonno Franco la Cascina Forestina, che tutt’ora gestisco.
Ho quindi iniziato a rapportarmi coi regolamenti comunitari che nel libro descrivo, introducendo nella mia attività i metodi dell’agricoltura biologica e avviando interventi di recupero paesaggistico”.
Dalla seconda alla quarta parte il libro descrive infatti l’esperienza di lavoro vissuta da Niccolò Reverdini, collocandola nell’ambito dei vari piani di sviluppo rurale che si sono succeduti negli anni.
Quindi si passa alle ulteriori vicende della Cascina, costituitasi dal 2015 in società semplice agricola (La Forestina Ssa).
“Parlo del recupero agrituristico della struttura, dei miei soci, descrivo le tecniche di agricoltura e orticoltura biologica che legano in modo molto fisico il coltivatore al territorio, della multifunzionalità dell’impresa agricola, dell’allevamento delle razze autoctone bovine e avicole lombarde”.
Descrivendo la storia della Cascina vengono narrati anche i mutamenti del paesaggio e dell’agricoltura avvenuti nel corso degli anni in parallelo ai cambiamenti della società.
Non mancano i riferimenti alle fonti letterarie, classiche e moderne, con le quali l’autore a tratti dialoga riguardo a esperienze comuni e perfino allo stesso paesaggio.
“E’ un libro che si muove tra Milano e il Ticino descrivendo come si sono evoluti il paesaggio agrario e la società”, sottolinea Reverdini. “Ma parlo anche delle persone incontrate negli anni in campagna, in particolare gli anziani, come anche dell’accoglienza accordata dalla Cascina Forestina nel corso della sua attività a persone in difficoltà”.
Dal 2013 l’azienda collabora infatti attivamente con il Centro di mediazione al lavoro del Comune di Milano promuovendo tirocini di inclusione socio-lavorativa.
Il libro si conclude con i ringraziamenti a Cia-Agricoltori Italiani Lombardia e al suo Direttore Paola Santeramo che ha sostenuto e appoggiato nel tempo le attività dell’associata La Cascina Forestina, inclusa nel 2017 dal Ministero delle Politiche Agricole tra le dieci «eccellenze rurali» del territorio nazionale.
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