L’agricoltura oggi pesa solo il 7% sul totale delle emissioni prodotte che si riversano sull’ambiente. Un impegno sulla via della sostenibilità che in Italia va avanti da tempo: diminuisce fortemente l’uso di pesticidi chimici; crescono le superfici biologiche e le agroenergie; si riduce di netto il consumo d’acqua grazie all’irrigazione di precisione; aumenta la manutenzione e la cura del verde, nelle aree rurali e urbane.
Così Cia-Agricoltori Italiani, in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente che si celebra ogni 5 giugno, fa il punto sul settore e rilancia il suo piano per il futuro: l’agricoltura è in pista per realizzare la transizione verde, ma servono più risorse e strumenti adeguati, puntando su innovazione, ricerca, nuove tecnologie genetiche e digitali.
In quest’ottica -spiega Cia- i fondi del Pnrr, fino al 2026, sono essenziali per consentire all’agricoltura di impattare sempre meno su clima e ambiente, tutelando al contempo competitività, reddito, qualità.
Questo vuol dire continuare a produrre cibo sano e sicuro per tutti, ma anche assicurare la tenuta e lo sviluppo delle aree rurali, difendendo il paesaggio e la biodiversità; gestendo le risorse idriche; incentivando la produzione di energia da fonti rinnovabili, dal biogas al fotovoltaico sui tetti agricoli; salvaguardando il suolo e i boschi per prevenire il dissesto idrogeologico; migliorando la sostenibilità dei processi produttivi con soluzioni hi-tech; rinnovando il parco macchine con mezzi sempre meno inquinanti.
“Gli agricoltori vogliono essere protagonisti della sfida green -sottolinea il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini- continuando a migliorare la sostenibilità di allevamenti e coltivazioni e valorizzando i servizi ecosistemici del settore primario, ma con una visione dell’agricoltura che tutela l’ambiente senza penalizzare la produzione”.
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