Una bella e partecipata assemblea regionale ha visto riunito il gruppo delle associate lombarde di Donne in Campo il 12 febbraio nella sede di Cia Milano alla presenza della direttrice regionale Paola Santeramo e della vice presidente regionale Lorena Miele.
Cibo e ambiente i temi su cui si sono espresse le testimonianze di associate e invitate. Argomenti cruciali e complicati dall’emergenza del problema dei cambiamenti climatici.
“C’è qualcuno nel mondo che ha più diritto di reclamare l’attenzione e pretendere di vedere dei risultati tangibili da parte del mondo degli adulti, questi sono gli adolescenti che si battono contro l’inerzia dei governi e che hanno reso possibile la testimonianza di Greta Thunberg alla Cop 24”, ha affermato Renata Lovati, presidente di Donne in Campo Lombardia. Il video dell’intervento di Greta Thunberg è stato ascoltato nel corso dell’assemblea assieme al messaggio augurale per il 2019 di Vandana Shiva.
La Lovati ha poi sottolineato il fatto che è molto difficile vedere investimenti nel campo della prevenzione della salute pubblica e dei lavoratori perché prevalgono interessi più immediati; la stessa ricerca medica è finalizzata alla scoperta di sempre nuovi farmaci e metodologie di cura, ma l’ambiente in cui viviamo sta cambiando velocemente per gli effetti climatici, l’inquinamento, l’impoverimento delle risorse e l’inquinamento ambientale è la causa primaria delle malattie che ci affliggono, come quelle tumorali.
Negli anni l’Inail (Istituto nazionale assicurazione sugli infortuni) ha registrato un aumento consistente di malattie professionali nel settore agricolo, senza indicare con precisione quale tipo di malattia colpisca gli agricoltori.
La vicepresidente di Donne in Campo Lombardia, Morena Torelli, ha preso spunto dal video di Vandana Shiva per ribadire come “Stiamo perdendo la nostra umanità”. Troppa cattiveria, individualità, arroganza e cinismo pervadono ormai la nostra società, non c’è più tolleranza né per extracomunitari, diventati ormai indispensabili per il lavoro nelle nostre aziende agricole, né per le persone che ci vivono intorno.
Si sono poi susseguite le relazioni di diverse associate: Luisa Broggini, Rosa Zeli, Marilena Pinti, Susanna Gregori e dell’ospite Claudia Sorlini (professore emerito di Microbiologia Agaria presso l’Università di Milano), che ha illustrato le motivazioni che l’hanno portata insieme ad un gruppo di docenti a sottoscrivere una “Lettera aperta sulla libertà della scienza”.
“Con questo nostro contributo”, ha affermato la Sorlini, “intendiamo ribadire la validità dell’agricoltura biologica, senza togliere nulla agli altri modelli di agricoltura e alla legittimità della loro esistenza”.
Il documento sta raccogliendo molte adesioni ed è aperto al mondo agricolo; per questo Donne in Campo ha voluto metterlo al centro del dibattito nella sua Assemblea Regionale.
Un’altra ospite Simona Colombo, direttrice di Legambiente Lombardia, ha sostenuto l’importanza di creare alleanze e contaminazioni facilitando gli scambi tra mondo ambientalista ed agricolo.
A concludere la mattinata Paola Santeramo, direttore di Cia Lombardia, che ha evidenziato l’importanza di affrontare ogni discussione senza pregiudizi e con apertura verso le idee di tutti. “La lettera presentata dalla Sorlini è importante perché ci invita ad essere aperti verso ogni tipo di scelta imprenditoriale. Non deve esserci un orientamento dominante che impedisca agli altri di esprimersi”. Santeramo ha anche sottolineato come all’interno della stessa Cia la discussione debba essere aperta, ma sempre rispettosa delle altrui posizioni, per evitare le polemiche dannose e laceranti avute sulla questione del glifosate, che ha provocato contrapposizioni drammatiche.
L’assemblea ha quindi votato a maggioranza l’adesione al documento sull’agricoltura biologica con l’astensione di Lorena Miele, vicepresidente di Cia Lombardia che ha affermato: “Ritengo importanti e degni di rispetto tutti i tipi di agricoltura. La Cia li rappresenta e supporta tutti, in quanto possono e devono garantire la produzione di cibi salubri. Questo lo si fa lavorando bene, con professionalità e nel rispetto delle regole. Ritengo che l’unità del mondo agricolo sia fondamentale indipendentemente dal tipo di agricoltura che si pratica. La mia astensione al documento è dovuta al fatto, che da quanto ho percepito, è nato in seno alla diatriba tra agricoltura biologica e tradizionale, che personalmente disdegno, in quanto, come già detto, ritengo tutti i tipi di agricoltura degni di rispetto”.
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