Dopo l’eccezionale grandinata del 24 di settembre, si è verificato l’ennesimo episodio di maltempo estremo che ha colpito una parte della provincia pavese.
Nelle campagne ai confini con il Piemonte l’esondazione del fiume Sesia, in seguito al nubifragio del 2/3 ottobre, ha isolato alcune cascine e, oltre ad allagare parecchi campi di riso ancora da mietere, ha provocato la rottura degli argini dei canali e la conseguente devastazione delle campagne.
Parecchie aziende agricole, ubicate nei comuni di Palestro,Langosco, Candia Lomellina e Rosasco, sono state fortemente colpite dal catastrofico evento atmosferico; per questo, la Cia Pavia, ravvisando le condizioni per l’attivazione dello stato di calamità, ha provveduto ad interessare le strutture regionali ed a mettere a disposizioni degli associati gli uffici territoriali per l’assistenza alla compilazione delle pratiche necessarie.
“La drammatica ordinarietà con cui si verificano tali circostanze ci dovrebbe indurre non solo ad accelerare il piano di messa in sicurezza del nostro territorio, ma anche a pensare a come il sistema agricolo possa contribuire alla mitigazione dei fenomeni climatici estremi”, afferma Cia – Agricoltori Italiani Pavia.
“Occorre un piano di manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio nella quale gli agricoltori siano parte attiva. Il progetto di Cia- Agricoltori Italiani denominato “il Paese che vogliamo” indica chiaramente quanto possa essere necessario il coinvolgimento di chi lavora a diretto contatto con la terra per assolvere a questo indispensabile compito”.
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