Per arrivare a un significativo aumento del prezzo del riso è necessaria l’introduzione di certificazioni Dop e Igp. Così Cia-Agricoltori Italiani, reputando non basti l’etichettatura generica, in vigore dallo scorso anno, che sembrerebbe aver avuto un impatto poco rilevante sul mercato nazionale.
In attesa degli effetti delle clausole di salvaguardia sull’importazione del riso dai Paesi del Sud-Est asiatico, avvenuti poche settimane fa, occorre puntare sulle certificazioni di qualità, in modo da premiare la qualità delle produzioni e legare sempre più il prodotto al territorio.
La clausola di salvaguardia, d’altronde, incide solo su alcune qualità di riso, come l’Indica, che peraltro è già stata importata dall’Asia in grosse quantità prima dell’entrata in vigore dei dazi e sono presenti in maniera consistente sul mercato.
Secondo Cia-Agricoltori Italiani l’aumento di prezzo di diverse tipologie di riso autoctono ha origine negli squilibri del mercato. In particolare per quanto riguarda il rialzo del tondo, il fenomeno è legato alla scarsa produzione della varietà che ha segnato un calo di 100mila tonnellate nell’ultima annata.
Per il resto della produzioni, i contenuti aumenti registrati sul mercato interno non sono tali da giustificare ottimismo.
La posizione di Cia-Agricoltori Italiani trova peraltro conferma nei dati comunicati dalla broker company Oryzon, che mostra come il saldo complessivo della bilancia commerciale dei derivati di riso abbia fatto registrare nell’ultimo biennio una progressiva riduzione dei valori, scesi al di sotto dei 400 milioni di euro..
Secondo Cia-Agricoltori Italiani, per risolvere i problemi del mercato del riso, aumentare in maniera significativo il prezzo ed evitarne le fluttuazioni, è necessaria la valorizzazione del prodotto e l’introduzione di certificazioni di qualità.
L’Italia resta il primo Paese produttore di riso in Europa, con circa 230.000 ettari seminati, oltre 100 varietà coltivate e una produzione nazionale stabilmente superiore a un milione di tonnellate.
Cia-Agricoltori Italiani continuerà a mantenere alta la guardia sul tema, per tutelare l’agricoltura italiana e garantire un mercato globale più equo e di qualità.
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