Una politica che è causa di consumo incontrollato del suolo pensa bene di lavarsi la coscienza espandendo i vincoli sui terreni agricoli che rientrano nelle aree a parco. Questo è quanto sta per accadere anche in provincia di Como, nei terreni ricompresi nel parco del Lura.
Il presupposto che sta alla base del piano particolareggiato di attuazione del parco del Lura, di prossima adozione da parte dei comuni interessati, è tutto sommato semplice: prima realizzo un progetto infrastrutturale quale la Pedemontana, dimostratasi di fatto sbagliato nelle previsioni, se non inutile, se si considera il suo modesto utilizzo; un progetto che comporta un enorme consumo di suolo in un’aerea già di per sé devastata dall’urbanizzazione selvaggia. Fatto questo, poi, per compensazione del disastro combinato, si pensa bene di andare a vincolare in modo inverosimile quelle poche estensioni di terreni agricoli che sono riusciti (per il momento) a salvarsi.
Il rimedio, però, come ben sanno gli agricoltori proprietari di tali aree, è peggiore del danno. Perché se è vero che l’urbanizzazione in senso lato è comunque un danno per l’agricoltura e per l’ambiente, privare
l’azienda agricola della possibilità di edificare quelle minime strutture indispensabili per lo sviluppo delle attività significa spesso sopprimere l’azienda e, in altri termini, come si suole dire, gettare il bambino con l’acqua sporca.
Ma anche laddove non ci fosse necessità di edificare, la stessa decisione di apporre dei vincoli irragionevoli comporta comunque un irrimediabile danno patrimoniale per i proprietari dei fondi interessati.
Di questi argomenti Cia Alta Lombardia discuterà il prossimo venerdì 21 febbraio alle ore 11.00 presso la propria sede di Appiano Gentile. Invitiamo tutti gli interessati (associati e non) a partecipare.
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