Cia Alta Lombardia ha raccolto le voci allarmate degli imprenditori agricoli del comune di Sondrio, costretti ad affrontare il prossimo esproprio della fondamentale risorsa necessaria alla sopravvivenza delle proprie attività: ovvero il suolo coltivabile che si trova a ridosso del torrente Mallero, in prossimità della centrale idroelettrica.
Il progetto Waterpark, che l’amministrazione comunale di Sondrio si è intestata, prevede infatti l’esproprio di oltre otto ettari di superficie a prato stabile (ma si presume molti di più, considerate le aree di servizio e gli annessi) allo scopo di realizzare un grande parco acquatico a beneficio dei cittadini – elettori e dei turisti.
Quegli stessi cittadini e turisti che, presumiamo, chiederanno poi, oltre al refrigerio del parco, anche quei prodotti tipici e a Km zero che le aziende agricole espropriate non potranno più fornire in mancanza di terreno da coltivare.
Accade quindi anche a Sondrio, come d’altronde in tutta la regione, che fatta la norma regionale a tutela del suolo, si trovi sempre la deroga, la motivazione idonea a giustificare l’ulteriore, ennesima distruzione di suolo ad uso agricolo, sacrificabile per un fine di ordine superiore rispetto a quello della produzione di materie prime alimentari.
E sì che l’agricoltura, settore definito non a caso “primario”, dovrebbe rappresentare per i prodotti che il settore realizza, l’attività da preservare a prescindere da qualsiasi altro interesse, poiché non esiste al mondo interesse superiore a quello che il cittadino ha di alimentarsi.
Per decenni abbiamo vissuto (ci hanno fatto vivere) nell’illusione che la produzione di alimenti potesse rappresentare una delle tante attività delle quali avremmo anche potuto fare a meno, come abbiamo fatto a meno per molti decenni di tante produzioni divenute quasi esclusivamente di importazione.
Ci eravamo poi illusi, forse, che malgrado gli enormi danni della crisi climatica, di quella pandemica e della guerra in atto, le esperienze di tali eventi fossero quanto meno servite a far maturare un’inversione di tendenza nel modo di pensare riguardo all’agricoltura da parte del nostro ceto politico.
Apprendere che il Ministero dell’Agricoltura fosse diventato anche della “Sovranità alimentare” ci aveva fatto sperare, forse illudere, che fosse maturata una diversa consapevolezza da parte dei nostri amministratori riguardo alla necessità, non solo di carattere edonistico, ma strategico, di preservare quel che resta del nostro sistema agricolo.
Difficile oggi affermare se un tale cambio di registro sia in corso su scala nazionale e quali risultati produrrà. Ciò che invece appare chiaro, a leggere le notizie sul progetto di parco acquatico, è che anche qualora tale change mindset stesse maturando nel paese, per il momento a Sondrio non se ne intravvede alcun effetto.
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