Cia Agricoltori Centro Lombardia si dichiara contraria alla realizzazione del tratto D breve di Pedemontana, già al centro di molte polemiche sollevate dai sindaci dei comuni interessati al suo passaggio, per via dei danni che essa provocherebbe alla produzione alimentare e ai terreni, inasprendo i cambiamenti climatici già in atto.
“La decisione di Regione Lombardia di acconsentire ad una variazione del percorso inizialmente stabilito della Pedemontana, ovvero l’aggiunta della tratta D breve, risulta inspiegabile alla luce dei danni che essa provocherebbe.” dichiara Andrea Parravicini, presidente di Cia Centro Lombardia, che aggiunge, ”la produzione di cibo garantita dalle poche imprese agricole presenti nel territorio verrebbe decimata a causa della riduzione dei terreni necessari per completare l’opera.”
Il frazionamento dei terreni, piuttosto che la totale occupazione della proprietà, provocherebbe danni all’economia locale e minerebbe la sovranità alimentare che deve essere garantita sempre, in primis proprio da istituzioni come Regione Lombardia. L’alimentazione sana, corretta e controllata, garantita dalle imprese agricole locali, è un patrimonio che non possiamo permetterci di perdere, molte però sono le aziende che hanno visto, senza esserne informati, diversi tecnici invadere i propri campi per effettuare le rilevazioni per la Pedemontana.
Ancora Parravicini: “Situazioni al limite dell’assurdo, tantopiù che l’attività agricola nelle zone del vimercatese ha un’importanza strategica per il mercato, è perciò fondamentale proteggere gli imprenditori da infrastrutture che ne riducono l’attività, se non addirittura eliminarla totalmente. Un danno economico e sociale che Regione Lombardia deve tenere in considerazione, rispondendo in primis alle necessità dei cittadini e non a quelle dei grandi gruppi industriali.”
Sotto l’aspetto della sostenibilità ambientale sono poi incalcolabili i danni che la cementificazione necessaria per realizzare la tratta D breve causerebbero: l’inaridimento del suolo, già particolarmente secco in quelle zone, renderebbe impossibile la protezione dell’acqua che l’attività agricola garantisce. In un contesto di difficoltà idrica, a cui si è aggiunta la siccità dei mesi passati, impoverire il terreno con il cemento significa andare incontro a conseguenze gravissime per l’ambiente: aggiungere cemento su cemento in una zona densamente urbanizzata sarebbe gravissimo e porterebbe all’estinzione della fauna e della flora presenti nelle zone del Parco Agricolo Nord Est. La continua riduzione di terreni agricoli aggrava i inoltre i dissesti idrogeologici, con alluvioni e allagamenti ben conosciuti e frequentissimi nella zona nord di Milano e nella Brianza.
Paola Santeramo, Direttore di Cia Centro Lombardia: ”Un enorme polmone verde verrebbe a mancare, con inevitabili ripercussioni sulla salute dei cittadini e crediamo che Regione Lombardia non possa e non tenere conto di questioni ecologiche e sanitarie dei propri cittadini e del patrimonio vegetale. Assurdo che avvenga in un periodo storico nel quale i cambiamenti climatici e le conseguenze derivanti da esso sono al centro dei dibattiti globali, con la ricerca costante di innovazioni e iniziative che vadano a proteggere l’ambiente e non certo a distruggerlo.”
“Aggiungiamo infine i danni di tipo culturale e sociale, altri aspetti che Regione Lombardia non può non considerare: nell’epoca post covid la riscoperta delle aree verdi e rurali è stata al centro di molte iniziative, con direttive locali e nazionali che promuovevano la cura dell’ambiente, il rispetto dell’ecosistema e il rilancio delle attività agricole e ricettive. Costruire un’autostrada significherebbe abbandonare tutto questo e veder distruggere il patrimonio ambientale che con tanta fatica e impegno è stato protetto e salvaguardato negli anni.” aggiunge il Direttore.
“È per questo che Cia Agricoltori Lombardia, insieme ai sindaci, alle associazioni e ai comitati, esprimiamo forte dissenso contro la decisione di Regione Lombardia di edificare una strada che non risulta avere senso in termini economici e di viabilità, ma che soprattutto sarà causa della morte delle attività agricole e della distruzione dell’ecosistema. “ conclude il Presidente di Cia Centro Lombardia Andrea Parravicini.
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