I residenti nelle RSA lombarde nel 2019 erano il 4,3% degli over 65 Lombardi.
L’intero sistema è stato colpito se non travolto dalla Pandemia, accusando centinaia di morti tra gli anziani ospiti.
Grazie alla grande professionalità e al sacrificio, talvolta della vita, del personale socio sanitario e sanitario di tali strutture, la fase dell’emergenza è stata superata, applicando tutte le misure di sicurezza e attuando una campagna di vaccinazione che ha coperto la totalità degli ospiti e almeno l’85 % del personale socio sanitario e sanitario. Ma la crisi sanitaria ha evidenziato l’acuirsi delle criticità esistenti nelle problematiche delle non autosufficienze, per le quali il sistema sanitario lombardo dà risposte frammentate e scarsamente integrate con i servizi sociali e sanitari pubblici che possono offrire gli ambiti territoriali e comunali. In particolare le RSA si trovano prive di riferimento, nei servizi socio sanitari, quali Medici di Medicina Generale (MMGG), Centri per la riabilitazione, Presidi Ospedaliero Territoriale (Pot) e Presidi socio sanitari territoriali (presst). Lasciando alle RSA il “compito improprio” di essere contenitori di ogni possibile forma di non autosufficienza e semi autosufficienza, anche di quelle che sarebbero affrontate in modo più appropriato con cure e assistenza domiciliari.
Al lato opposto del sistema sanitario le RSA svolgono la funzione di surrogati per la carenza di posti letto per pazienti lungo degenti e cronici malati terminali.
Da queste riflessioni e dall’importante collaborazione sviluppata con SiMerSa – Associazione Medici Italiani RSA – e con la Fondazione Gottardo Delfinoni di Casorate Primo, nasce un protocollo di intesa sottoscritto proprio in questi giorni da ANP e da CIA Agricoltori Italiani della provincia di Pavia, volto a rinnovare il Comitato Consultivo Parenti/ospiti con l’ingresso di ANP, in accordo con il vigente regolamento della Fondazione.
Il Comitato potrà proporre proposte migliorative per l’informazione degli ospiti e delle loro famiglie, innovative per i servizi e le attività terapeutiche da realizzare nella struttura, contribuire alla sua integrazione nel territorio e, non da ultimo, formulare proposte da sottoporre alle forze politiche locali, regionali e nazionali.
Per riqualificare la funzione delle RSA, ANP e la CIA della provincia di Pavia avanzano proposte che sono, in parte, esemplificate nei contenuti della summenzionata intesa:
- occorre potenziare le strategie di de-istituzionalizzazione delle semi e non autosufficienze attraverso l’ADI, la residenzialità leggera (alloggi protetti, Comunità Alloggio, co-housig in alloggi popolari ALER e Comunali e in condomini privati) e Centri Diurni associati e in rete con le RSA.;
- potenziamento delle attività sociali e culturali effettuate nelle RSA innanzitutto in termini di definizione contrattuale degli standard di minutaggio della presenza in organico di figure professionali non sanitarie: animatori culturali, educatori professionali ecc.
- potenziare la partecipazione pubblica e sociale degli Enti locali e delle associazioni sindacali e del terzo settore e dei comitati ospiti e famiglie alla programmazione delle attività socio culturali e di quelle buone pratiche socio sanitarie.
Tutto tende, come fine ultimo, all’obiettivo di migliorare la qualità della vita dell’anziano su cui ANP Cia costruisce le proprie strategie di intervento.
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