Il rischio crollo dei prezzi preoccupa i viticoltori pavesi in vista della prossima vendemmia.
L’allarme è stato lanciato da Davide Calvi, Presidente di Cia-Agricoltori Italiani Pavia nel corso della riunione del Gie (Gruppo di interesse economico) del vino, tenutasi nei giorni scorsi nella sede pavese di Stradella.
Partendo dal presupposto di un annata generosa sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, Calvi nella sua analisi ha evidenziato la drammatica previsione dei prezzi previsti per le uve sul mercato.
“Con un costo di produzione stimato dai consulenti di regione Lombardia a 60 euro al quintale, i viticoltori rischiano di lavorare in perdita, il covid ha solo accelerato una dinamica territoriale non virtuosa.”
All’incontro, assieme al Presidente Cia Pavia e al Direttore Elena Vercesi, erano presenti i rappresentanti delle varie categorie produttive, coordinati dal responsabile del Gie Cignoli Michele e in videoconferenza il responsabile nazionale Cia Domenico Mastrogiovanni.
Tra i temi trattati nella discussione, la centralità del mondo cooperativo nel proteggere il mercato delle uve dalle speculazioni, la necessità di riportare il territorio su mercati più remunerativi che portino valore aggiunto agli agricoltori, l’inserimento nella governance territoriale delle piccole medie aziende di qualità, motore e traino delle denominazioni oggi ai margini decisionali e l’importanza di una revisione seria e rapida delle rese ad ettaro nei disciplinari. Il referente nazionale ha esposto le misure previste di sostegno al comparto vitivinicolo, come vendemmia verde e distillazione. Il direttore Vercesi ha portato l’attenzione sulle indicazioni relative all’assunzione di manodopera stagionale prevista per la vendemmia, anticipando l’opuscolo esplicativo che verrà distribuito alle aziende e la possibilità di fare effettuare gratuitamente il tampone durante la visita degli operai agricoli in Coprovi, importante tutela aziendale in particolare per il personale proveniente da paesi esteri.
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