“Una legge positiva che valorizza anzitutto il riconoscimento della multifunzionalità dell’impresa agricola, favorisce una maggiore connessione con il territorio grazie all’innalzamento della soglia minima di prodotti locali e promuove una sburocratizzazione del sistema” Questo il commento di Cia – Agricoltori Italiani Lombardia all’approvazione del Pdl 67 di Regione Lombardia (avvenuta lo scorso 11 giugno) che modifica il Testo Unico dell’Agricoltura (L.R. 31/2008) istituendo una nuova disciplina per i settori dell’Agriturismo e del Florovivaismo.
“Con la nuova normativa”, spiega Cia Lombardia, “aumenta dal 30 al 35% la soglia minima di prodotti aziendali da utilizzare nella somministrazione dei pasti, per arrivare all’80% di prodotti lombardi (o provincie contigue alla sede aziendale anche di altre regioni) e solo il 20% di prodotti acquistati dalla grande distribuzione. Previsto inoltre l’utilizzo del 100% di vini lombardi, fatta eccezione per i vini prodotti da aziende agricole di province non lombarde, contigue alla provincia dove ha sede l’azienda agrituristica. Sono poi assimilate ai prodotti di origine locale, non propri, le carni di selvaggina selvatica prelevata sul territorio regionale nel rispetto della normativa vigente”.
Il provvedimento sancisce poi la facoltà di aumentare i posti letto da 60 a 100 promuovendo l’ospitalità offerta dalle strutture agricole. Per sviluppare il concetto di multifunzionalità, è inoltre prevista la possibilità di organizzare attività agrituristico – venatorie e cinotecniche, ricreativo culturali, ludico didattiche, di rilevanza sociale nonché di ittiturismo e ippoturismo. Le aziende agrituristiche potranno somministrare alimenti e bevande al di fuori delle strutture aziendali, ma nel limite di venti giornate all’anno. Viene introdotta la nuova disciplina sull’enoturismo e istituito l’elenco regionale degli operatori; viene estesa l’attuale cumulabilità settimanale dei pasti rendendola annuale, permettendo all’azienda di distribuire nel corso dell’anno, in base alle esigenze, il numero complessivo dei pasti previsti nel certificato di connessione.
“Per quanto concerne il florovivaismo è invece positivo il fatto che venga dato un quadro di riferimento normativo a un’attività in forte espansione come quella dei cosiddetti garden (spazi e luoghi preposti alla vendita dei prodotti della floricoltura)”, sottolinea Cia Lombardia. “In particolare viene introdotta una norma che stabilisce un rapporto tra la superficie di vendita dei prodotti dei vivai e quella destinata al commercio di prodotti complementari (accessori). Questo” conclude Cia, “dovrebbe favorire una continuità occupazionale in un settore che vive di stagionalità e che in alcuni periodi potrebbe non garantire stabilità lavorativa con le sole produzioni agricole floreali”.
Il Pdl 67 di Regione Lombardia è consultabile al link:
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