A seguito del blocco della rivalutazione annuale sugli assegni 2019, è arrivato a giugno il taglio alle pensioni. L’Inps ha recuperato infatti la quota indicizzata sugli assegni sopra i 1.520 euro lordi (circa 1.200 netti) maturati da gennaio in poi. Un’azione sbagliata e scorretta secondo Anp Est Lombardia, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, che proprio per lanciare l’allarme su una misura che coinvolge circa 6 milioni di persone incontrerà il Prefetto di Mantova venerdì 14 giugno alle 10.00 e successivamente quello di Cremona, martedì 18 giugno alle 12.00.
“Il tutto è dovuto a una norma contenuta nella legge di bilancio, che consentirebbe un risparmio di 3,6 miliardi di euro in tre anni, colpendo però le fasce più deboli”. Sottolinea Marino Rebuzzi, presidente di Cia -Est Lombardia. “Ancora una volta si sta agendo sulle pensioni come fossero un bancomat dello Stato”.
La cosiddetta pensione di cittadinanza, ricorda Anp, non ha, inoltre, risolto in nessun modo il problema delle minime alle prese tra l’altro, con l’incertezza della quattordicesima di cui non fa menzione né la legge di bilancio né il decreto pensioni.
Va poi detto, precisa Anp-Est Lombardia, che i soldi tolti ai pensionati con il blocco dell’indicizzazione, non saranno mai più recuperati, incidendo sulla perdita del potere d’acquisto degli assegni pensionistici, già arrivata al 30% negli ultimi dieci anni.
Per questo Anp-Est Lombardia non intende arretrare nel suo impegno a difesa dei diritti dei pensionati, ma rinnova con forza la preoccupazione già espressa su questi temi incontrando i prefetti di Mantova e Cremona.
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