“Manca l’acqua nella Pianura Padana, siamo preoccupati”. Queste le parole di Luigi Panarelli, presidente della Cia Est Lombardia, che evidenzia le attuali condizioni climatiche caratterizzate da una forte scarsità di precipitazioni e temperature decisamente superiori alle medie del periodo. Una situazione che sta creando seri problemi all’agricoltura e che le piogge di questi giorni non servono a risolvere.
Poche sono state le precipitazioni invernali e di conseguenza notevole è l’abbassamento dei fiumi e dei bacini idrici lombardi.
Secondo i dati diffusi pochi giorni fa dall’Anbi (Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni è il lago di Como, il cui livello (7,6% della capacità di riempimento) si avvicina rapidamente al minimo storico, a ben rappresentare la sempre più preoccupante situazione idrica del nord Italia, dove l’assenza di significative precipitazioni si accompagna allo scarso manto nevoso ancora presente sulle montagne.
Anche il Po non è mai stato così secco e in questo periodo si sta pian piano avvicinando alla secca dei record, quella del 2006, quando il tratto cremonese del Grande Fiume aveva toccato i sette metri e 77 centimetri sotto lo zero idrometrico. L’attuale scenario apparirebbe addirittura peggiore rispetto alla grande siccità del 2017, che aveva pur provocato danni per l’ammontare di ben due miliardi.
Per quanto concerne il mantovano, nel comprensorio del Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in destra Po, a cavallo tra Lombardia ed Emilia Romagna, è iniziato l’invaso dei canali per garantirsi l’acqua necessaria nell’ormai probabile caso di siccità.
“L’impegno straordinario del sistema delle bonifiche per garantire l’approvvigionamento idrico da parte delle aziende agricole servirà sicuramente limitare i danni che la siccità sta causando alle colture in campo e quelle prossime alle alla semina o al trapianto”, afferma Panarelli. “Questo però vorrà anche dire un forte incremento dei costi elettrici del sistema irriguo che inevitabilmente ricadrà sui portafogli delle stesse aziende che già stanno pagando il prezzo degli effetti dei mutamenti climatici. È necessario”, sottolinea il Presidente di Cia Est Lombardia, “che il governo valuti provvedimenti straordinari volti a ridurre l’incidenza del prezzo dell’energia elettrica ai consorzi di bonifica che si sono tempestivamente attivati per garantire la salvaguardia del patrimonio produttivo delle aziende agricole”.
Oltre a misure per fronteggiare le emergenze Cia Est Lombardia ribadisce anche la necessità di affrontare il problema della gestione delle risorse idriche in maniera strutturale. Questione già sottolineata più volte, come anche 27 ottobre dello scorso anno in un convegno sul tema realizzato nell’ambito della Fiera di Cremona.
“Il vero problema in Italia è la dispersione idrica con reti obsolete che andrebbero ammodernate e adeguate alla situazione attuale e la necessità di creare nuovi ed efficienti bacini di invaso e accumulo, puntando anche sull’innovazione e le nuove tecnologie”, evidenzia Panarelli. “Peraltro i problemi che comporta questa situazione non riguardano solo il settore primario, ma finiscono anche per investire altri comparti come l’ambiente, il turismo e la produzione di energia elettrica. È quindi indispensabile mantenere una visione d’insieme che coinvolga tutti gli attori del sistema consortile di gestione dell’acqua”.
Sotto questo profilo Cia Est Lombardia accoglie positivamente l’istituzione del tavolo tecnico convocato dal Presidente della Regione Lombardia per discutere di misure di contrasto alla siccità che avrà carattere permanente con riunioni periodiche.
“Come anche positiva”, aggiunge Panarelli “la proposta di attuazione della legge che consente l’utilizzo delle cave dismesse come bacini idrici di pianura in grado di raccogliere le acque piovane. Confermiamo quindi piena disponibilità alla Regione a collaborare per individuare tutte quelle misure che saranno ritenute utili per affrontare la gestione delle risorse idriche”.
Lascia un commento