Con l’obiettivo di favorire e promuovere la conversione al metodo bio delle imprese agricole a agroalimentari italiane, la Camera ha approvato nei giorni scorsi la proposta di legge che regolamenta il settore.
Tra le novità normative vi è l’introduzione di un marchio per il bio italiano così da distinguere tutti i prodotti biologici realizzati con materie prime coltivate o allevate nel nostro Paese, un modo per garantire la massima trasparenza sull’origine e la filiera dei prodotti e per rendere maggiormente consapevoli i consumatori. Viene istituito, inoltre, un Tavolo tecnico presso il ministero delle Politiche Agricole che coinvolgerà esperti, ricercatori e rappresentanti del settore della produzione biologica al fine di individuare le criticità del settore e offrire le relative soluzioni. Viene rafforzata, poi, la filiera biologica incentivando l’aggregazione dei produttori.
Cia-Agricoltori Italiani si è dichiarata soddisfatta del voto della Camera alla legge sul biologico e auspica che ora il Senato la approvi definitivamente in tempi rapidi.
Per Cia si tratta di un testo che recepisce la normativa europea e aumenta la tutela nei confronti dei consumatori. Un passo avanti rispetto a un metodo produttivo in cui l’Italia è leader in Europa e seconda, a livello mondiale, dopo gli Stati Uniti.
Oggi, ricorda Cia, il biologico vale 3,5 miliardi di euro nel nostro Paese, interessa 8 consumatori su 10 e coinvolge quasi 76 mila aziende su 2 milioni circa di ettari coltivati.
Lascia un commento