In un articolo pubblicato sul portale specializzato Risoitaliano.eu Cia Lombardia spiega come si sta preparando a fornire assistenza agli associati in vista dell’entrata in vigore della fattura elettronica. Dal 1° gennaio 2019 infatti la fattura elettronica sarà obbligatoria anche per le aziende agricole. La gestione non sarà basata solo sulla mera digitalizzazione del documento ma su un processo ben più complesso che prevede un sistema di emissione, trasmissione e conservazione. Verrà utilizzato un software appositamente predisposto per la gestione totale di una serie di file prodotti in formato XML.
Quello che oggi avviene tra privati e pubblica amministrazione avverrà quindi anche tra privati e chi emette la fattura dovrà utilizzare la firma elettronica qualificata, per garantire la genuinità del materiale e l’integrità delle informazioni. Per richiedere il certificato delle firma qualificata bisogna fare riferimento nell’elenco dei certificatori autorizzati che sono stati indicati nel sito dell’Agenzia per l’Italia digitale www.agid.gov.it. Le procedure di invio della documentazione saranno effettuate mediante ilSistema di Interscambio (Sdi), gestito dall’agenzia delle Entrate.
L’obbligo di emissione delle fatture elettroniche riguarda tutti i contribuenti titolari di partita IVA, ad esclusione degli agricoltori in regime Iva di esonero (ovvero che realizzano un volume d’affari annuo non superiore a 7000 euro), oppure di coloro che, svolgendo attività extra agricole d’impresa o lavoro autonomo, rientrano nel cosiddetto “regime di vantaggio” e di quelli compresi nel cosiddetto “regime forfettario”.
I soggetti passivi di IVA sono esonerati dall’emissione della fattura, ma dovranno seguire le disposizioni in merito all’autofattura, che verrà emessa dall’acquirente in formato elettronico; in caso di mancata emissione, la fattura risulterà omessa e, quindi, soggetta a una sanzione, che corrisponde al 90-180% dell’IVA prevista nel caso in questione.
“In Europa l’Italia è il primo paese ad adottare questo sistema”, afferma Giovanni Daghetta, Presidente CIA Lombardia. “Sul piano pratico i risicoltori non avranno particolari diversità; il sistema pone tutti davanti ai medesimi vantaggi: per esempio, si tratta di un sistema che mira con il tempo ad abbandonare il supporto cartaceo, il quale comporta una serie di costi e sprechi aggiuntivi relativamente alla stampa, ai materiali, ai trasporti e alla spazio utilizzato per la conservazione. Una delle problematiche che invece potrebbero scaturirne è legata ai collegamenti di linea, la recezione della rete, si sa, nelle zone rurali o montane ha già creato in passato svariati disagi. Per la CIA gli associati che vorranno utilizzare la piattaforma informatica“SEMPLICE FE”, potranno farlo a costo zero semplicemente richiedendo agli uffici la password di accesso loro dedicata. Così facendo potranno gestire in piena autonomia sia la fase di emissione e invio delle proprie fatture, potendo altresì visualizzare le fatture ricevute. In alternativa CIA offre l’assistenza necessaria presso i propri uffici e siamo pronti a dare supporto anche attraverso convegni ed incontri”.
Leggi l’articolo completo di Martina Fasani su Risoitaliano.eu al link: https://www.risoitaliano.eu/incubo-fattura-elettronica/
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